Come riporta un recente articolo su Il Giornale del direttore di Studio Aperto, Mario Giordano, ecco uno dei discorsoni del Mortadella:
"Non aprite le porte ai NEGRI. Con tutti i problemi che abbiamo, dobbiamo aggiungere quelli di una difficile convivenza RAZZIALE? Vogliamo proprio aprire le porte ai lavoratori stranieri, con tutti i disoccupati italiani che ci sono? Le imprese non potranno mai dare lavoro insieme ai nostri disoccupati e agli immigrati".
(Romano Prodi, 19 agosto 1977, dopo il censimento di 115 lavoratori arabi a Reggio Emilia)
Complimenti! Tra l'altro, ha sbagliato la previsione economica (te pareva...lui è economista eh...), difatti non ci sono mai stati così tanti immigrati e così tanti occupati.
In questi giorni, dopo gli scontri nella Chinatown di Milano, sento persone di sinistra, anche cinesi (ho visto i loro striscioni), che parlano di razzismo degli italiani verso di loro. Innanzitutto, non è possibile parlare di razzismo, poichè i cinesi non sono una razza ma un popolo. Quindi se uno parla di razzismo con in mente "i bianchi", "i neri", "i gialli", ecc., non può parlare di razzismo in questo caso, perchè se uno ce l'ha su coi cinesi, non ce l'ha su coi giapponesi o i vietnamiti e via dicendo. Poi, questo del razzismo è un discorso di comodo della sinistra, oltre che per strumentalizzare, contro la destra, e quando poi sono i cinesi a rifiutare l'integrazione, non vogliono rapporti con gli italiani, molti non sanno la lingua, altri fingono di non saperla, molti dicono "qui è Cina, no Italia".
Non è possibile parlare di razze neanche tra due neri, due gialli, due bianchi, due di qualsiasi colore di pelle: ad esempio una svedese e un'italiana, che a prima vista sono entrambe bianche, hanno caratteristiche del tutto diverse. E' una questione scientifica, medica: le razze non esistono. Solo qualche pazzo può parlare di razze, il più famoso dei quali Hitler (il cui movimento si chiamava "partito nazional SOCIALISTA dei lavoratori tedeschi", quindi comunista), che parlava di "razza superiore ariana". Sì, lui però aveva capelli scuri, baffi scuri, statura bassa, insomma assomigliava più a un tassista turco.
L'Illuminismo, di cui i francesi vanno tanto orgogliosi, è il responsabile di una delle più grandi colpe dell'uomo occidentale: il razzismo. Personaggi che solitamente vengono esaltati per le loro grandi capacità intellettive, come Voltaire, parteciparono alla tratta degli schiavi (la finanziò anche), o se leggiamo sulla famosa "Encyclopedie" di Diderot e D'Alambert, c'è la voce "negre" (non nero, ma proprio "negro"), "al quale abbiamo difficoltà a rifiutargli o a concedergli la qualifica di uomo" ... "sudicio, pigro, ubriacone, goloso e ladro matricolato" ... "incline al libertinaggio, alla vendetta, allo stupro, alla menzogna". E però, i "geniali" intelligentoni francesi precisano che tuttavia "molti posseggono intere famiglie di negri composte da onesti soggetti, assai attaccati al loro padrone".
Oh cari francesi, come avrebbe fatto il mondo senza di voi...
Consiglio di leggere questo libro: "Razzismo. Un'origine illuminista", di Marco Marsilio (politico di destra).