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Mattina di velluto

Lasciamo un po' di spazio alla poesia, questa che mi ricorda i momenti peggiori (come lo è questo momento), naturalmente dedicata a mio zio.

Sì, è passato tanto tempo
E sì, mi sento ancora forte
Nella mezza luce
Un'altra mattina di velluto per me...
Il tempo rimane fermo
Mentre prendi la tua ultima pillola
Nella mezza luce
Un'altra mattina di velluto per me...
E ora sto provando a raccontarti
Della mia vita
Ma non riesco a parlare bene
E sono più morto che vivo
E i miei sentimenti
Sono sempre stati traditi
E sono nato un uomo un po' danneggiato
Guarda cos'hanno fatto...
Ti dico, non trovi
Che è solitario il corridoio
Che cammini là da solo
E la vita è un gioco che hai provato
E la vita è un gioco di cui sei stanco...
Sì, sto tornando giù
La tua bellezza è un alone di colore
Nella mezza luce
Un'altra mattina di velluto per me...

Non era solo poesia, ma una canzone bella da suonare, del '97, "Velvet morning" dei Verve di Richard Ashcroft ("Urban Hymns" penso sia il disco più bello che abbia mai comprato, nonchè quello che mi ha fatto imparare a cantare davvero e a suonare la chitarra da solo).
Video live nella sua Wigan qui:
http://www.youtube.com/watch?v=yYbwbGEzTKY
(ma non fa lo stesso effetto della versione cd, cantarla me fa piagnere :-(.
Canzone da crisi assoluta di Ashcroft (quando si drogava), ma la successiva grande canzone si chiamava "Come on", reazionaria fin dal titolo, nel cui finale un incazzatissimo Liam degli Oasis sbraitava urlando: "this is a big fuck you!" Pigliateve 'sto grande vaffanculo! :)

The handbags and the gladrags that your poor old grandma had to sweat to buy you... :( 'Sta canzone mi mette 'na tristezza... Quando bevo canto come lui :) (Lelly Kelly :)).

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